Rifugio di collegamento o di S.Alessandro

La galleria, come ricorda anche il nome, doveva servire da collegamento per tre rifugi: Conca d’Oro o Galleria Grande (l’attuale galleria stradale fra via Nullo e viale V. Emanuele), Comando Germanico (posizionato lungo il viale V. Emanuele) ed il rifugio di via Garibaldi per ottenere un unico ricovero con capienza complessiva di circa 6000 persone.

Il progetto così strutturato risulta come ampliamento della galleria di S. Alessandro, scavata per dotare il rifugio del Comando Germanico di una uscita di sicurezza collegata con la Galleria Grande e di un pozzo di ventilazione sotto vicolo San Carlo.

Attualmente la galleria di collegamento ha una lunghezza di 250 metri e nei primi 150 metri è stata completata solo la volta. Esisteva una seconda uscita in via S. Alessandro, a fianco dell’Istituto Botta, ma è stata murata.

Il collegamento con il rifugio di via Garibaldi, un pozzo con scala a chiocciola per scendere a livello della via stessa, non è mai stato scavato mentre il tratto di galleria che portava verso il Comando Germanico è ostruito da materiale derivante dalla costruzione di un'abitazione.

 

 

Nei primi 150 metri di galleria è stata completata solo la volta.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

Il bivio verso il rifugio del Comando Germanico.

(Fotografia M. Rinaldi - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

Il bivio che collega la galleria principale con il pozzo situato sotto vicolo San Carlo.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

L'uscita murata verso via S. Alessandro.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

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