I rifugi antiaerei in Bergamo e provincia

La difesa della popolazione, residente in città o nei paesi, dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale era affidata ai rifugi di varia natura ricavati da parti di immobili esistenti, ad esempio scantinati, oppure costruiti come strutture separate dalle precedenti.

La riscoperta da parte degli speleologi di strutture sotterranee utilizzate per tali scopi, spesso dimenticate, ha permesso di mantenere vivo il ricordo degli eventi degli anni della guerra e di ricostruire una parte della storia locale di città e paesi.

 

Il Gruppo Speleologico Bergamasco le Nottole ha iniziato ad interessarsi ai rifugi antiaerei con ricerche specifiche cogliendo l'occasione offerta dal Comune di Dalmine (BG) di ispezionare, nei primi mesi del 1994, i ricoveri del quartiere Garbagni e Leonardo da Vinci posti nelle vicinanze del complesso industriale della Dalmine S.p.A., al fine di valutarne le condizioni per l'apertura al pubblico in occasione del 50° anniversario del bombardamento dell'acciaieria, bombardamento avvenuto il 6 Luglio 1944.

Nel 1996 il Comune di Albino (BG) richiede la collaborazione delle Nottole per l'ispezione di una galleria costruita come ricovero antiaereo e collegata con una cavità naturale nella quale scorre un piccolo corso d'acqua.

Successivamente è stato dato avvio allo studio sui ricoveri antiaerei di Bergamo.

 

I RIFUGI PER LA PROTEZIONE ANTIAEREA IN BERGAMO

 

I RIFUGI PER LA PROTEZIONE ANTIAEREA IN PONTE SAN PIETRO (BG)